venerdì 12 giugno 2020

STEP#25 - LA SINTESI FINALE

SINTESI FINALE

Con questo post intendo terminare il blog, riassumendo tutto ciò che ho approfondito riguardo il verbo "INFORMATIZZARE". Sono partito col descrivere la definizione e l'origine di informatizzare. Essendo che l'informatizzazione sia il processo di applicazione dell'informatica a molteplice attività, che vanno dal settore economico, produttivo, scientifico fino ad arrivare anche all'istruzione, ho scelto come immagine simbolo di questo azione il computer. Al giorno d'oggi tutti possediamo uno o più computer, sicuramente grazie anche a delle campagne di sensibilizzazione sull'utilizzo dei pc che sono state fatte a inizio 2000 soprattutto attraverso la pubblicità, che invogliava a comprare e di conseguenza usare nel metodo corretto queste macchine, che da lì a poco tempo sarebbero diventate delle vere e proprie compagne di vita dell'uomo. Nonostante l'informatizzazione sia prettamente contemporanea, si può allargare il concetto intendendola come metodi di trattare l'informazione per arrivare a toccare i periodi precedenti ai nostri. Nel periodo antico, ancor prima dell'invenzione della scrittura, le società del passato prendevano nota degli scambi commerciali e dello sviluppo economico su mattoni di terracotta, simili a degli "ideogrammi" dalle piccoli dimensioni. Nel medioevo, invece, l'informazione veniva raccolta in dei grandi documenti scritti in latino su fogli di pergamena, fino ad arrivare al 1455, data a cui si fa risalire l'invenzione della stampa in quanto venne stampato il primo libro: la Bibbia di Gutenberg. Nel Settecento spicca l'Encyclopedie di Diderot e D'Alembert, che racchiuse in un libro tutto il sapere e la cultura del passato. Nell'Ottocento si assiste all'invenzione della prima macchina programmabile in ambito tessile, capace di sfruttare il movimento dei licci: il telaio Jacquard. Nel Novecento avviene poi la rivoluzione informatica, con l'invenzione del computer: apparecchi capaci di riprodurre i meccanismi di funzionamento del cervello umano, mediante l'apertura e la chiusura di una serie di circuiti elettronici e costruito in particolare con il silicio, un materiale che oltre ad avere proprietà specifiche è anche facilmente reperibile in natura. Arrivando ai nostri giorni, un protagonista che ha informatizzato la vita di miliardi di persone è senza dubbio Mark Zuckerberg, l'inventore di Facebook, quell'applicazione che ha trasformato la socialità delle persone: la maggior parte delle persone  preferisce "chattare" su facebook piuttosto che andare a fare una chiacchierata al bar con gli amici davanti un caffè. L'informatizzazione ha raggiunto livelli altissimi grazie anche alla quarantena forzata a causa del coronavirus in cui la maggior parte dei lavori hanno subito il processo di informatizzazione favorendo così il cosiddetto "smart working", che secondo un articolo di cronaca ha generato nei lavoratori maggiori pressioni a lavoro e conseguenze sulle salute. Per questo motivo ho espresso una mia opinione riguardo l'informatizzazione nella pandemia. Come dicevo, molti lavori sono stati informatizzati durante questa quarantena, ma non tutti, per questo ho pensato ad un possibile invenzione futura: il dottore-robot, un robot che in futuro prenderà il posto del dottore in carne ed ossa, così come è già stato inventato un robot, chiamato robot-art, che dipinge come un vero e proprio pittore umano. Per concludere, nel penultimo post del blog ho realizzato una mappa concettuale che racchiude tutti gli argomenti inerenti al verbo che ho trattato in questo blog. Ringrazio tutti i lettori per l'attenzione, spero che il blog vi sia piaciuto. 
Giuseppe Solazzo

giovedì 4 giugno 2020

STEP #22 - UN'INVENZIONE FUTURA

L'INVENZIONE CHE CAMBIERA' IL FUTURO: DOTTORE-ROBOT




Nel 2020, e soprattutto grazie alla quarantena causata dal coronavirus che ha permesso a molti studenti e lavoratori di esercitare il loro ruolo da casa, il mondo del lavoro, ma anche dell'informazione, sta raggiungendo livelli altissimi di informatizzazione. La quarantena che ci ha costretto a restare a casa per circa 2-3 mesi ha sottolineato di come sia possibile lavorare da casa davanti a un computer. Tutti noi ci siamo organizzati per informatizzare i nostri compiti: il professore e lo studente attraverso le virtual classroom ad esempio, ma così come la maggior parte dei lavoratori è riuscita a lavorare attraverso lo smart working. Uno dei pochi mestieri che attualmente sembra difficile da informatizzare è quello del dottore. Però la tecnologia fa passi da gigante giorno per giorno e tutto ciò che adesso può sembrare assurdo, un domani potrà diventare realtà. Infatti, proprio la figura del dottore, che oltre alla sua competenza professionale deve avere anche quella empatia e quel fare rassicurante per mettere a suo agio il paziente, potrà essere informatizzata attraverso la figura del robot. Queste macchine saranno in grado di elaborare in pochissimo tempo quantità di dati impossibili per gli esseri umani. I vantaggi di questa informatizzazione sono molteplici: in un futuro sempre più vicino i robot-dottori potranno diagnosticare le malattie più rapidamente dei medici in carne ed ossa. Questo permetterebbe di ridurre al minimo le lunghe file negli ospedali o magari di aspettare mesi o addirittura anni per ricevere una visita privata, così come accade al giorno d'oggi. Si ridurrebbero notevolmente i "margini" di errore durante un'operazione chirurgica, che un umano può commettere, considerando la poca esperienza, la stanchezza, l'emozioni, tutto ciò che un robot non può provare. Quindi in futuro se per caso ci faremo male o avremo bisogno di essere curati o operati dimentichiamoci del dottore in carne ed ossa ma cominciamo a pensare di andare sotto le "mani di un robot.

mercoledì 3 giugno 2020

STEP #21 - UN BREVETTO

BREVETTO: ANALISI AUTOMATICA DELLE VOCI DI REGISTRO TRAMITE L'USO DEL CLUSTERING



NUMERO IDENTIFICATIVO DEL BREVETTO:  US8386854B2

DATA DEL BREVETTO: 26 FEBBRAIO 2013

INVENTORI: Yaacov Fernandess, Ohad Rodeh, Lavi Shpigelman

ASSEGNATARIO ATTUALE: International Business Machines Corp

Una serie di voci di registro viene ispezionata automaticamente per determinare un errore. Viene utilizzato un set di formazione per determinare il raggruppamento delle identificazioni dei registri. Le voci del registro vengono esaminate in tempo reale o retroattivamente e abbinate ai cluster. Il periodo di tempo può anche essere associato a un cluster in base alle voci di registro associate al periodo di tempo. Le indicazioni di errore possono essere trasmesse a un utente del sistema rispetto a una voce di registro o a un lasso di tempo.

COS'E' IL CLUSTERING?

Il clustering o analisi dei gruppi (dal termine inglese cluster analysis introdotto da Robert Tryon nel 1939) è un insieme di tecniche di analisi multivariata dei dati volte alla selezione e raggruppamento di elementi omogenei in un insieme di dati. Le tecniche di clustering si basano su misure relative alla somiglianza tra gli elementi. In molti approcci questa similarità, o meglio, dissimilarità, è concepita in termini di distanza in uno spazio multidimensionale. La bontà delle analisi ottenute dagli algoritmi di clustering dipende molto dalla scelta della metrica, e quindi da come è calcolata la distanza. Gli algoritmi di clustering raggruppano gli elementi sulla base della loro distanza reciproca, e quindi l'appartenenza o meno a un insieme dipende da quanto l'elemento preso in esame è distante dall'insieme stesso.

Link:https://patents.google.com/patent/US8386854oq=Yaacov+Fernandess%2c+Ohad+Rodeh%2c+Lavi+Shpigelman

giovedì 28 maggio 2020

STEP #20 - UN MATERIALE

SILICIO 


Perchè il silicio nei computer?
Perché  il silicio è così universalmente utilizzato per l’elettronica, in luogo di qualche altro materiale come il rame, la grafite o addirittura le patate? Beh, il silicio ha un certo numero di proprietà che lo rendono inusuale tra le sostanze chimiche. Di tutta la tavola degli elementi, solo sei sono comunemente classificati come metalloidi. Il silicio è uno di questi. I metalloidi presentano proprietà simili ai metalli, senza tuttavia esserlo realmente. Di solito hanno un aspetto argenteo brillante come veri metalli, ma invece di essere malleabili sono spesso abbastanza fragili, il che significa che possono rompersi facilmente. Anche se possono condurre elettricità come i metalli, sono meno atti a farlo; il termine “semiconduttore” deriva infatti  da questa proprietà di semiconduttività. Questa è particolarmente importante perché, mentre ovviamente computer e altri oggetti che usano i microchip necessitano di elettricità, il loro principio di funzionamento si basa sull’essere in grado di lasciare passare  elettricità attraverso alcuni transistor selettivamente, non a tutti indiscriminatamente.Un normale conduttore metallico permetterebbe il passaggio agli elettroni troppo facilmente, con il risultato che troppi transistor si attiverebbero contemporaneamente, impedendo quindi alla cpu di elaborare le istruzioni correttamente.
Ma perchè proprio il silicio?
Ma ancora non abbiamo risposto alla domanda del perché il silicio nello specifico, invece di altri semiconduttori simili, come ad esempio il germanio.
Facile: il silicio è un materiale facilmente reperibile in natura, quindi piuttosto economico. Infatti,  il ​​silicio è uno dei più elementi comuni nell’universo. Il silicio inoltre presenta altri vantaggi,  ad esempio funziona bene all’interno di un’ampia gamma di temperature e può essere facilmente legato ad altri elementi chimici che sono necessari per il funzionamento dei microprocessori. Ad esempio è abbastanza facile formare uno strato isolante di biossido di silicio (silicea), semplicemente inserendo il silicio in un forno. I piccoli transistor in una cpu necessitano di un buon isolamento per  controllare e dirigere  il flusso di elettricità con precisione, la versatilità del silicio lo rende la scelta più naturale. Ma anche se il silicio si è rivelato essere estremamente utile, non è perfetto. Pur economico ed abbondante, il suo utilizzo comporta necessariamente un compromesso circa la velocità di conduzione elettrica. Altri semiconduttori possono condurre gli elettroni più velocemente, il che significa che potrebbero essere utilizzati per produrre processori con prestazioni superiori, anche se ad un costo più elevato.
In conclusione, mentre in futuro transistor sempre più piccoli e cpu sempre più più veloci potrebbero richiedere materiali decisamente più esotici, il passato ed il presente delle unità computazionali è saldamente basato su questo straordinario materiale, il silicio.

STEP #19 - NELLA SCIENZA APPLICATA

DISCIPLINA SCIENTIFICA: INFORMATICA



L’informatica studia i procedimenti effettivi di elaborazione (e memorizzazione, trasmissione, ecc.) dell’informazione. Contribuisce alle scienze con concetti propri, quali la nozione di effettività, quella di complessità computazionale, quella di gerarchia di astrazione. Condivide con altre scienze lo studio delle tecniche risolutive di determinati problemi (il problem solving). Fare problem solving significa decomporre, ristrutturare, risolvere sottoproblemi e ricomporre, poi, le loro soluzioni. L’informatica, e questo è un suo importante contributo originale, mette a disposizione strumenti linguistici progettati affinché ciò sia possibile e, per quanto possibile, semplice. Inoltre, studia le somiglianze tra i problemi e le loro soluzioni, dando così gli strumenti per la costruzione di soluzioni efficienti e robuste.
L'informatica è una scienza?
Certo! Al pari della Matematica o della Fisica.

L'Informatica:


  • ha dei concetti propri. Ad esempio, così come in Matematica esiste il concetto di "perimetro di un poligono", in Informatica esiste il concetto di "complessità computazionale";
  • ha varie aree di studio. Ad esempio, così come in Matematica esistono gli ambiti di studio dell'Algebra e dell'Analisi, in Informatica esistono gli ambiti di studio degli Algoritmi, delle Basi di Dati, della Sicurezza, etc...
  • è di supporto alle altre scienze. Così come in tutte le scienze si usano i principi formali della Matematica, così l'Informatica è di supporto in quasi tutte le altre scienze. In alcuni casi l'interazione tra Informatica e altre scienze porta alla nascita di ambiti di studio multidisciplinari, come la bioinformatica, che studia la risoluzione di problemi biologici con metodi informatici.
L’Informatica non è:
  • smanettare 
  • montare e smontare i computer
  • conoscere e installare pacchetti software
  • navigare in internet
  • conoscere più linguaggi di programmazione possibile
  • programmare e basta.

mercoledì 27 maggio 2020

STEP #18 - NELLA CRONACA

CORONAVIRUS E SMART WORKING



Coronavirus, con lo smart working un italiano su due lavora di più e crescono ansia e stress. Si intitola così un articolo presentato dal giornale online Open, che sostiene che il carico di lavoro a seguito dello smart working sia diventato eccessivo per i dipendenti: "Il 22% inizia le giornate in anticipo, lavorando dalle 8 alle 20.30, mentre il 24% è solito terminare la giornata lavorativa anche dopo l’orario". Linkedin, il social network nato per il mondo del lavoro, ha condotto un’indagine su 2mila italiani durante il lockdown. Il Coronavirus ha stravolto i canoni del rapporto tra dipendenti e aziende e, stando alla piattaforma, un lavoratore su cinque ha riscontrato un impatto negativo sulla propria salute mentale. Lo studio fa dunque emergere una serie di problematiche spesso sottovalutate da chi ritiene che lo smart working sia soltanto una manna dal cielo.

PIU' LAVORO

Lavorare da casa, per il 48% del campione analizzato, si è tradotto in un surplus nel carico di lavoro. Quasi un italiano su due ha lavorato almeno un’ora in più al giorno: sviluppando il dato, si scopre come ci sia stato un eccesso di 20 ore lavorate in più in un solo mese di smart working. Solitamente, il 22% degli intervistati ha iniziato le giornate in anticipo, lavorando dalle 8 o fino alle 20.30, mentre il 24% ha terminato la giornata lavorativa anche dopo.

PROBLEMI DI SALUTE

Quest’attitudine al lavoro, che ha portato il 22% degli italiani a rispondere più rapidamente alle esigenze dell’azienda e a essere disponibile online più a lungo del normale, ha avuto anche dei riscontri sulla salute dei dipendenti. È emerso che il 46% dei lavoratori si sente più ansioso o stressato, il 19% prova una sensazione di sconforto relativa alla sopravvivenza della propria azienda e il 18% ha riscontrato un impatto negativo sulla propria salute mentale.

RISCHIO BORNOUT

L’esito patologico di questo carico di stress si definisce burnout: è uno scenario non distante per molti lavoratori in questa fase. Se un lavoratore su cinque ha riscontrato appunto qualche problema a livello di salute mentale, il 27% dei lavoratori ha sviluppato difficoltà a dormire. Uno stato di ansia costante, invece, si è verificato nel 22% dei lavoratori, mentre il 26% ha avuto problemi di concentrazione durante il giorno.

Link:https://www.open.online/2020/05/15/coronavirus-smart-working-italiano-lavora-crescono-ansia-stress-ricerca/

lunedì 18 maggio 2020

STEP #17 - UN ABBECEDARIO

UN ABBECEDARIO

A --- APPLE

B --- BILL GATES

C --- COMPUTER

D --- DIGITAL MARKETING

E --- E-COMMERCE

F --- FEDERICO FAGGIN

G --- GOOGLE

H --- HOST

I --- INFORMAZIONE

L --- LARRY PAGE

M --- MICROSOFT

N --- NEWSLETTER

O --- ONLINE, OFFLINE

P --- POS

Q ---  QUERY

R --- ROBOT ART

S --- SOCIAL NETWORK

T --- TURING

U --- USERNAME

V --- VIRTUAL CLASSROOM

Z --- ZUCKERBERG

STEP #16 - UN PROTAGONISTA

UN PROTAGONISTA DELL'INFORMATIZZAZIONE: MARK ZUCKERBERG


Un protagonista dell'informatizzazione è senza dubbio Mark Zuckerberg, l'inventore di Facebook, che ha contribuito alla informatizzazione della maggior parte delle persone sul nostro pianeta. Con Facebook egli è riuscito a facilitare la comunicazione tra amici, parenti e conoscenti da ogni parte del mondo, semplicemente attraverso la chat; ma anche ha dato la possibilità a tutti gli iscritti di poter scrivere il proprio pensiero o caricare una foto o video di una propria giornata e condividerlo con il  mondo intero. Di seguito, un piccolo estratto della biografia di Zuckerberg.
Mark Elliot Zuckerberg è nato nel 1984 ed è il più giovane miliardario del mondo, come decretato dalla prestigiosa rivista Forbes. È un giovane imprenditore informatico, amministratore delegato, nonché proprietario del più usato social network del pianeta: Facebook. Zuckerberg ha fondato, con l'aiuto di Eduardo Saverin, Facebook all'età di 20 anni, mentre era uno studente di Harvard. Prendendo l'idea dagli Yearbook, gli album fotografici con le immagini degli studenti di ogni anno accademico, tipici annuari scolastici delle scuole americane, ha creato un sito sociale che si è diffuso ad Harvard e, di seguito, nelle maggiori università americane. Si tratta di una trasposizione della rete di contatti e amicizie personali, in formato digitale e con alcuni elementi che permettono di comunicare tra gli utenti registrati nel network. Nel 2005 Mark Zuckerberg ha registrato il dominio facebook.com e, da quel momento, ha affrontato insieme al crescente successo un grande numero di cause circa la paternità dell'idea e del sito stesso. Facebook è oggi uno dei siti più seguiti e utilizzati al mondo, non è attualmente quotato in borsa ma sono state fatte diverse offerte di acquisto da parte di grandi gruppi del settore informatico, come Google, che però Zuckerberg ha sempre declinato. Stando alle ultime classifiche del 2010 Mark Zuckerberg è il 26enne più ricco al mondo, con un patrimonio netto di 6,9 miliardi di dollari, per merito del successo del suo prodotto e della crescita della sua società Facebook Inc.

Link: https://www.focus.it/scienza/scienze/la-biografia-di-mark-zuckerberg-l-inventore-di-facebook

sabato 16 maggio 2020

STEP #15 - NEL NOVECENTO

RIVOLUZIONE INFORMATICA DEL 1900



In Italia la rivoluzione informatica è  iniziata nella seconda metà del 900. Gli ultimi decenni del ‘900 sono ricordati come un’epoca di grandi trasformazioni nell’economia e nella società del mondo industrializzato. Come alla fine dell’800 l’emergere di nuovo tecnologie e di nuovi settori produttivi aveva mutato profondamente le strutture economiche e la stessa vita quotidiana nei paesi più sviluppati, così ora si assisteva invece al declino di industrie che avevano svolto un ruolo centrale per oltre un secolo, all’affermarsi di nuove tecnologie produttive, all’aprirsi di nuovi campi di attività che lasciavano intravedere una realtà economica e sociale molto diversa da quella che aveva avuto la sua massima espansione negli anni ’50  e ’60 del ‘900. Il centro e il nucleo propulsore di questo processo di trasformazione sta certamente nell’elettronica, cioè ,in quella scienza della fisica che studia il movimento degli elettroni e che, già nella prima metà del’900, era stata alla base di alcune fondamentali scoperte nel campo delle comunicazioni radiofoniche e televisive. Ma la più importante e la più rivoluzionaria fra le applicazioni della tecnologia elettronica fu attuata nel secondo dopoguerra nel settore delle macchine da calcolo (computer): Ovvero degli apparecchi capaci di riprodurre in qualche misura i meccanismi di funzionamento del cervello umano, mediante l’apertura e la chiusura di una serie di circuiti elettronici; di eseguire operazioni matematiche senza possibilità di errore in tempi infinitamente più brevi di quelli consentiti all’uomo; di immagazzinare nelle loro «memorie» una serie di dati da richiamare poi all’occorrenza. I primi calcolatori erano stati realizzati già durante la seconda guerra mondiale ma, basati sull’uso di componenti elettromeccaniche (i relais), erano soggetti a usura, oltre che estremamente ingombranti. La sostituzione del relais prima con la valvola, poi col transistor consentì, di ridurre enormemente le dimensioni dei computer e di aumentare la potenza di calcolo, l’affidabilità e la complessità. 
Un ulteriore salto qualitativo fu compiuto nel decennio successivo con l’introduzione del circuito integrato. Questi computer di «terza generazione» avevano quindi dimensioni più ridotte. I successivi sviluppi della tecnologia consentirono di produrre processori sempre più piccoli e sempre più veloci e di elaborare programmi sempre più complessi. Del resto, nell’industria del computer la parte «materiale» del prodotto (hardware) è meno importante, sotto il profilo dei costi, rispetto al complesso delle informazioni e dei programmi (software) che servono per farlo funzionare. Oggi i computer non solo sono oggetti abbastanza familiari per chi vive nelle aree sviluppate, ma sono incorporati in una gran quantità di apparecchi di uso corrente: automobili ed elettrodomestici, impianti per il condizionamento termico e per la produzione del suono, orologi e apparecchi fotografici. Lo sviluppo dell’informatica (la disciplina che ha per oggetto l’elaborazione e la trasmissione dell’informazione) si è intrecciato con quello della cibernetica, scienza nata negli anni ’40 che studia i processi di controllo e di comunicazione negli organismi viventi e cerca di riprodurli nelle macchine. Figlia della cibernetica è la robotica, che si occupa specificamente della costruzione di macchine capaci di sostituire l’uomo. Ancora più recente databile anni ’70 è la nascita della telematica: ossia l’applicazione delle tecniche dell’informatica al settore delle telecomunicazioni. La diffusione dei personal computer nelle abitazioni ha quindi profondamente trasformato il sistema delle comunicazioni di massa: da una parte sono aumentati i mezzi di trasmissione delle informazioni, dall’altra è cresciuta l’integrazione tra i diversi canali attraverso i computer, per esempio, è possibile vedere film, ascoltare musica, fare telefonate, ecc. 

martedì 12 maggio 2020

STEP #14 - NELL'OTTOCENTO

OTTOCENTO: PRIMA MACCHINA PROGRAMMABILE

Telaio Jacquard, 1801

Il telaio Jacquard è considerato la prima macchina programmabile in ambito tessile, perchè capace di sostituire le operazione dei tiralicci, attraverso l'esecuzione combinata di operazioni semplici (movimento dei licci). Esso viene inventato da Joseph-Marie Jacquard, il quale riesce ad automatizzare il sollevamento dei fili dell'ordito, facendo passare gli uncini responsabili di questa operazione attraverso anelli di altrettanti aghi ad essi perpendicolari. Poichè gli aghi, ad ogni passata, vengono premuti da un sistema di molle contro i cartoni perforati, quando un ago incontra un foro si sposta lateralmente e sgancia l'uncino corrispondente dal dispositivo di sollevamento, Dopo ogni passata, il cartone viene ritratto, il dispositivo di sollevamento si abbassa e gli aghi ritornano tutti nella posizione originaria. A questo punto il cartone viene fatto avanzare di un passo e l'operazione ricomincia. L'invenzione è datata 1801 e viene per parecchio tempo coperta dal più stretto segreto; solo una decina di anni dopo la macchina comincia ad essere usata, in particolare in Francia nel 1812 funzionavano circa 11000 telai Jacquard. Anche in Italia, grande è la fortuna di questa macchina. L'industria serica del Meridione riceve un significativo incremento di produzione e di esportazioni: anche se ancora l'industria domestica prevale. Agli inizi, questa macchina era molto più usata e conosciuta nel Napoletano, a differenza del Piemonte e Lombardia, che poi la utilizzeranno in seguito.

Bibliografia: "Storia delle macchine" di Vittorio Marchis

lunedì 11 maggio 2020

STEP #13 - NEL SETTECENTO

TRATTARE L'INFORMAZIONE NEL SETTECENTO: ENCYCLOPEDIE


Encyclopedie, 1780

Nel Settecento nacque la necessità di racchiudere tutto il sapere e la cultura del passato, ed in particolare le arti, che sono l'espressione più concreta del lavoro dell'uomo. Questa necessità trovò luogo nell'Encyclopèdie. L'Encyclopédie ou dictionnaire raisonné des sciences, des arts et métiers (Enciclopedia o dizionario ragionato delle scienze, delle arti e mestieri), realizzata tra il 1751 e il 1780, è la prima grande enciclopedia dei nostri tempi. Straordinaria testimonianza di un'epoca, monumento innalzato all'intelligenza dell'uomo, l'Encyclopédie esprime l'aspirazione illuminista a una sistemazione organica delle conoscenze che rifletta la globalità dell'universo. I successi delle scienze, la convinzione di vivere in un'epoca di grande progresso filosofico contribuirono a delineare la trasformazione dell'ideale enciclopedico: non esposizione esaustiva e unitaria delle conoscenze, ma strumento capace di individuare le connessioni tra i vari campi del sapere e di indicare un percorso per il futuro. L'impresa nacque dal progetto del libraio editore parigino Le Breton di tradurre dall'inglese la Cyclopaedia di Chambers, che era stata pubblicata a Londra nel 1727. Il lavoro venne affidato a Diderot, il quale trasformò il modesto progetto iniziale in un'opera di proporzioni amplissime, che si può a buon diritto definire universale. Il primo tomo uscì nel luglio 1751, introdotto dal celebre Discours préliminaire (Discorso preliminare) di d'Alembert. Nonostante gli attacchi di gesuiti e giansenisti (i primi due tomi furono proibiti nel 1752), la pubblicazione andò avanti grazie alla protezione di Madame de Pompadour e di Malesherbes (direttore dell'ufficio di censura), all'enorme successo di pubblico (si contarono più di 4000 sottoscrittori) e all'energia di Diderot, rimasto solo alla guida dell'opera dopo le polemiche con Rousseau e il ritiro di d'Alembert (1758). Tra il 1751 e il 1775 vennero pubblicati diciassette volumi e undici volumi di tavole (1762-72). Successivamente (1775-80) uscirono altri quattro volumi di supplemento e quattro di tavole. L'Encyclopédie rappresenta la sintesi del pensiero illuminista, in quanto esprime la fiducia nella ragione, nel sapere e nelle scienze, considerati strumenti di progresso, strada maestra per trionfare sull'errore, sull'oscurantismo e sui pregiudizi. Il frequente ricorso al dialogo, i rinvii che introducono a riflessioni diverse su un dato argomento ne evidenziano l'intento pedagogico, affrancato da ogni dogmatismo, ma teso a un ideale di libertà intellettuale. L'ampio spazio attribuito a scienze, tecnica e storia è novità rilevante: aprendo al sapere scientifico, ma affermando la dipendenza dell'uomo dalla storia, l'Encyclopédie costituiva, come scrisse lo stesso d'Alembert, un ponte lanciato tra il passato e l'avvenire.

sabato 2 maggio 2020

STEP #12 - NELLA TECNOLOGIA MEDIEVALE E MODERNA

METODI DI TRATTARE L'INFORMAZIONE NEL PERIODO MEDIEVALE E MODERNO

Bibbia di Gutenberg, 1455

Durante il Medioevo la grande tradizione letteraria e filosofica dell’antica Grecia e di Roma si estinse. L’Europa fu divisa in una serie di stati feudali a economia agricola. L’alfabetizzazione era prerogativa quasi esclusiva della Chiesa. I documenti venivano scritti in latino su fogli di pergamena. Le diverse regioni culturali e linguistiche venivano tenute insieme da una burocrazia di ispirazione religiosa amministrata dalla Chiesa. I monasteri divennero i centri culturali più importanti. Nel sec. XIII cominciano ad apparire i primi documenti scritti in volgare, favoriti dall’introduzione della carta, molto meno costosa della pergamena. Durante tutto il Medioevo, malgrado i molti testi scritti, la tradizione orale svolgeva ancora un ruolo fondamentale nella trasmissione delle informazioni e delle conoscenze. James Burke (1985) assegna una grande importanza alla funzione che la memoria e i meccanismi mnemonici esercitavano nel sistema di comunicazione del Medioevo, funzione destinata a cambiare con l’arrivo della più potente delle rivoluzioni tecnologiche: l’invenzione della stampa a caratteri mobili. James Burke e altri studiosi ritengono che la stampa a caratteri mobili sia stata la più grande trasformazione tecnologico-culturale nella storia dell’Europa. Questa invenzione segnò la fine del Medioevo e l’alba dell’era moderna. La si potrebbe considerare come un ‘motore storico primario’ che ha condizionato lo sviluppo delle altre tecnologie di massa. Nell’Europa moderna dei primi tempi esistevano tutte le condizioni necessarie alla rapida crescita di questo nuovo medium. Ne ricordiamo soprattutto tre: la nascita del volgare accanto al latino, l’introduzione della carta al posto della pergamena e l’adozione dei numeri arabi al posto del sistema numerico romano. L’alfabetizzazione in volgare, apparsa tra i secoli XII e XIII, sfidò il monopolio della Chiesa nel campo della comunicazione scritta. L’acquisizione della conoscenza diventò un processo monofasico, mentre nel passato era preceduta da una fase di apprendimento del latino come seconda lingua. Anche gli analfabeti riuscivano a seguire la letteratura in volgare quando veniva recitata ad alta voce. Se questo contribuì alla conservazione degli usi e delle tradizioni locali, l’introduzione della carta rese il processo di stampa meno costoso. Di conseguenza, i libri diventarono accessibili anche ai più poveri. Per convenzione, identifichiamo come anno dell’invenzione della stampa il 1455, anno di pubblicazione della cosiddetta Bibbia di Gutenberg, una bibbia primitiva a 42 caratteri. Si trattò del primo libro di una certa importanza ad essere stampato con la tecnica dei caratteri mobili. Da questo punto in poi, l’intera Europa entrerà in contatto con una tecnica rivoluzionaria.  

Link:

STEP #11 - NELLA PANDEMIA

NELLA PANDEMIA...UN PARERE PERSONALE


Con l'informatizzazione della società si è data gran voce alle opinioni delle persone più comuni. Quest' informatizzazione, negli ultimi decenni, ha inoltre stravolto il modo di informare le masse ed ha aperto un mondo a gruppi d'interesse, grandi multinazionali e lobby, più in generale, che hanno trovato nell'informazione informatizzata il mezzo più idoneo per esercitare la loro pressione mediatica.
Un esempio lampante dell'uso che si fa dell'informazione da molti anni, ci è offerto, in questo periodo, dalla pandemia da COVID-19. È fuor di dubbio infatti che da mesi viene portata avanti una propaganda che ha intenzionalmente suscitato solo grande panico tra la popolazione, specialmente quella italiana, andando creare quel clima di paura e timore che si percepiscono in questi giorni. Abbiamo letto e ascoltato emittenti del "mainstream" proporre un tipo di informazione monografica, senza contraddittorio e molto spesso con gravi lacune scientifiche e soprattutto nell'elaborazione dei dati. Ci hanno dipinto questa pandemia come un'emergenza senza uscita, come un pericolo per l'umanità; è cosi che agiscono, da sempre. Con l'informatizzazione mediatica, però, il loro lavoro è stato semplificato: seminano facilmente, attraverso TV e social, terrore, panico e insicurezza; in sostanza creano un problema e poi, come se fossero i salvatori, ci offrono la loro soluzione...
L'ultima pensata da parte dei governi e degli "esperti" è quella di scaricare le app di tracciamento, questo ci porta a fare una riflessione sul rapporto tra privacy, tecnologia ed emergenza sanitaria. In altre parole, fino a quanto si può rinunciare alla propria libertà e alla propria vita privata in nome dell’emergenza? E ancora, quanto le app da implementare sono realmente strumenti per mappare il diffondersi della pandemia (e cercare di contrastarla) e non invece delle forme di controllo capillare della popolazione? Si tratta di un problema etico di grande importanza. Ne chiarisce la questione ByoBlu, il video blog di Claudio Messora. Di seguito il link dell'approfondimento.


STEP #10 - NEL CINEMA

NEL CINEMA...



Matrix (The Matrix) è un film di fantascienza del 1999 scritto e diretto da Larry e Andy Wachowski. Ha vinto numerosi premi, tra cui 4 Oscar.
Il titolo deriva dal termine latino matrix (generatrice/matrice), che a sua volta ha dato origine al vocabolo inglese matrix, ovvero “matrice di numeri”, un elemento di tipo tabellare derivante da strutture matematiche, molto utilizzato in informatica per associare dati, o sistemi di dati, tra loro. In questo caso, la matrice rappresenta una sorta di cyberspazio o realtà simulata creata dalle macchine.


venerdì 1 maggio 2020

STEP #09 - ARTI FIGURATIVE

REALIZZAZIONE DI QUADRI DA PARTE DI INTELLIGENZE ARTIFICIALI
CloudPainter

Le intelligenze artificiali, si sa, stanno facendo passi da gigante: nei giochi di strategia battono ormai qualsiasi campione; riconoscono le facce e le voci; guidano le auto e i droni soldato. Prenderanno il potere? Gli esperti più pessimisti dicono che senz'altro costituiranno un problema. Altri sostengono che alle Aritificial Intelligence manca ancora molto. Intanto c'è una cosa in cui un supercomputer, un freddo calcolatore, non potrà mai eguagliare l'essere umano; una cosa che va al di là del razionale: l'arte. O meglio, c'era. Nel 2018 si è svolto un concorso tra quadri dipinti da intelligenze artificiali, che prende il nome di RoboArt Competition, ed il primo posto lo ha preso CloudPainter, che usa il machine learining per generare ritratti e paesaggi (compresa una re-interpretazione di Cezanne).
CloudPainter

giovedì 16 aprile 2020

APPROFONDIMENTO

LEZIONE DI LUIS SEPULVEDA

Oggi, 16 aprile 2020, ci ha lasciato un grande poeta e scrittore cileno, Luis Sepùlveda, conosciuto da tutti grandi e piccini per aver scritto, tra tutte le sue opere, "La gabbianella e il gatto". Poco prima della sua morte Sepùlveda lasciò un'intervista a videodrome nella quale sosteneva che "L'internet dona una serie di dati, che non sono informazione, ti danno semplicemente un orientamento per arrivare, se hai fortuna, all'informazione".




mercoledì 15 aprile 2020

STEP #08 - STORIA DELLA TECNOLOGIA NEL PERIODO ANTICO

METODI DI TRATTARE L'INFORMAZIONE NEL PERIODO ANTICO



Al giorno d'oggi l'informatizzazione sta raggiungendo dei livelli altissimi, i modi di trattare le informazioni diventano molteplici, si stima che si siano prodotti più dati negli ultimi sei mesi che in tutta la storia dell'umanità. Ma una domanda sorge spontanea: come si trattava l'informazione nel periodo antico? Gli uomini che popolavano il nostro pianeta 100.000 anni fa comunicavano attraverso gesti che gradualmente hanno ceduto il posto alla lingua parlata. Man mano che la società diventava più complessa, la memoria collettiva del gruppo non bastava più per tramandare oralmente tutte le cose importanti. Era necessario avere una memoria al di fuori dell’oralità.
Il periodo preistorico (da 50.000 a 10.000 anni a.C.) ci ha lasciato numerose testimonianze di comunicazione. I primi archeologi consideravano gli utensili di osso, le sculture e i dipinti rupestri di questo periodo come artefatti legati a rituali magici. Successivamente, però, si è compreso che essi rappresentavano anche il tentativo sistematico degli uomini preistorici di usare certi simboli per registrare le informazioni sull’ambiente naturale in cui vivevano. Erano, insomma, dei veri e propri media, prime testimonianze della scrittura. Nel periodo compreso tra i 12.000 e i 4000 anni a.C. fioriscono la civiltà dei Sumeri e degli Egiziani. Molti studiosi affermano che fu proprio con l’origine di queste civiltà che nacque la scrittura. Le loro idee su questo periodo sono basate non tanto su nuove scoperte archeologiche, quanto su una interpretazione delle scoperte già fatte secondo la prospettiva della comunicazione.
È stato ampiamente dimostrato che prima della comparsa della scrittura, le società del passato prendevano nota degli scambi commerciali e dello sviluppo economico su mattoni di terracotta delle dimensioni di tre centimetri circa. Molti di questi mattoni somigliano a degli ‘ideogrammi’, ovvero a dei segni convenzionalizzati che non hanno alcun legame iconico con ciò che rappresentano. Il primo sistema di scrittura fu elaborato in Mesopotamia attorno al 3500 a.C. ed era basato appunto sugli ideogrammi. Questi primi artefatti si possono considerare come forme di scrittura tridimensionale astratta che, a causa di certi mutamenti sociali ed economici, si sono evolute in un più efficiente sistema di scrittura bidimensionale. Le civiltà più antiche – sostiene Harold Innis – hanno un orientamento culturale che è di tipo spaziale o temporale. A seconda della natura del medium dominante usato da una civiltà, l’orientamento culturale di quella civiltà cambia. Per esempio, la ‘pietra’ nell’antico Egitto era un medium durevole ‘legato al tempo’ che ha favorito la creazione di un governo assoluto di diritto divino altamente centralizzato. Per questo la scrittura geroglifica degli Egiziani ha prodotto accurati calendari attorno ai quali si organizzava tutto il sistema agricolo. Con l’arrivo del ‘papiro’, medium più leggero ‘legato allo spazio’, si rese possibile l’amministrazione a distanza, e ciò cambiò l’orientamento culturale della civiltà egizia. I sacerdoti estesero il loro potere anche perché i faraoni avevano bisogno del loro aiuto per creare una burocrazia amministrativa capace di usare i nuovi mezzi di comunicazione per governare un impero in continua espansione. Marshall McLuhan ha sviluppato la sua nozione di media freddi e caldi proprio a partire dagli studi di Innis. La scrittura è considerata un elemento fondamentale di tutte le grandi civiltà, a eccezione di quella degli Incas del Perù, i quali non la conoscevano. Essi avevano un altro medium per conservare le informazioni. Si tratta del quipu, una serie di corde di diversa lunghezza, spessore e colore intrecciate tra di loro. Gli Incas usavano il quipu per conservare le informazioni sulla produzione di cereali, sulle tasse, sul censo e su molte altre cose. Essendo un medium leggero e facilmente trasportabile, il quipu era ideale per amministrare a distanza un impero vasto come quello inca. 
Come abbiamo già detto, l’avvento dei primi sistemi di scrittura provocò una grande rivoluzione nella comunicazione. I primi scritti, usati solo a scopo economico o politico, permisero la registrazione e conservazione di vaste quantità di informazioni. I segni impiegati rappresentavano idee, oggetti, azioni, non suoni. Soltanto più tardi, in luoghi come l’antico Egitto e Babilonia, la scrittura sviluppò una dimensione acustica: il geroglifico o il carattere cuneiforme presero allora a indicare non tanto l’oggetto rappresentato, quanto il suono emesso nel pronunciare il nome dell’oggetto. Attorno alla fine del 1500 a.C. si sviluppò l’alfabeto fenicio, composto da 22 caratteri, ciascuno dei quali rappresentava una consonante legata a diverse sillabe possibili. La giusta sillaba doveva essere dedotta dal contesto delle lettere adiacenti e il processo di lettura era di conseguenza lento. Era però un alfabeto piuttosto economico che si avvicinava molto alla lingua parlata. Quando i Fenici (popolo di marinai) entrarono in contatto con i Greci dell’Asia Minore, furono aggiunte all’alfabeto le vocali. Questo nuovo modo di scrittura e di lettura, che costituiva una buona approssimazione della lingua parlata, divenne presto l’antenato di tutti i successivi sistemi di scrittura dell’Occidente. 


lunedì 13 aprile 2020

STEP #07 - OPERA POETICA

CANZONE: C'E' UN'ARIA


TESTO "C'E' UN'ARIA" DI GIORGIO GABER"

Dagli schermi di casa un signore raffinato
e una rossa decisa con il gomito appoggiato
ti danno il buongiorno sorridendo e commentando
con interviste e filmati ti raccontano a turno
a che punto sta il mondo.
E su tutti i canali arriva la notizia
un attentato, uno stupro e se va bene una disgrazia
che diventa un mistero di dimensioni colossali
quando passa dal video a quei bordelli di pensiero
che chiamano giornali.
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria...
Ed ogni avvenimento di fatto si traduce
in tanti "sembrerebbe", "si vocifera", "si dice"
con titoli ad effetto che coinvolgono la gente
in un gioco al rialzo che riesce a dire tutto
senza dire niente.
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria che manca
l'aria,
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria che manca l'aria.
Lasciateci aprire le finestre,
lasciateci alle cose veramente nostre
e fateci pregustare l'insolita letizia
di stare per almeno dieci anni senza una notizia.
In questo grosso mercato di opinioni concorrenti
puoi pescarti un'idea tra le tante stravaganti
e poi ci sono le ricerche, tanti pensieri alternativi
che ti saltano addosso come le marche
dei preservativi.
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria...
E c'è un gusto morboso del mestiere d'informare,
uno sfoggio di pensieri senza mai l'ombra di un dolore
e le miserie umane raccontate come film gialli
sono tragedie oscene che soddisfano la fame
di questi avidi sciacalli.
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria
che manca l'aria.
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria
che manca l'aria.
Lasciate almeno l'ignoranza
che è molto meglio della vostra idea di conoscenza
che quasi fatalmente chi ama troppo l'informazione
oltre a non sapere niente è anche più coglione.
Inviati speciali testimoniano gli eventi
con audaci primi piani, inquadrature emozionanti
di persone disperate che stanno per impazzire,
di bambini denutriti così ben fotografati
messi in posa per morire.
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria...
Sarà una coincidenza oppure opportunismo
intervenire se conviene forse una regola del giornalismo
e quando hanno scoperto i politici corrotti
che gran polverone, lo sapevate da sempre
ma siete stati belli zitti.
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria che manca
l'aria,
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria che manca l'aria.
Lasciateci il gusto dell'assenza,
lasciatemi da solo con la mia esistenza
che se mi raccontate la mia vita di ogni giorno
finisce che non credo neanche a ciò che ho intorno.
Ma la televisione che ti culla dolcemente
presa a piccole dosi direi che è come un tranquillante
la si dovrebbe trattare in tutte le famiglie
con lo stesso rispetto che è giusto avere
per una lavastoviglie.
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria...
E guardando i giornali con un minimo di ironia
li dovremmo sfogliare come romanzi di fantasia
che poi il giorno dopo e anche il giorno stesso
vanno molto bene per accendere il fuoco
o per andare al cesso.
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria...
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria...
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria
che manca, che manca, che manca
l'aria.

domenica 12 aprile 2020

APPROFONDIMENTO SULL'INFORMATIZZAZIONE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

IL PIANO TRIENNALE PER L'INFORMATICA NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 2019-2021




Il Piano Triennale per l’informatica della Pubblica Amministrazione  è uno strumento essenziale per promuovere la trasformazione digitale dell’amministrazione italiana e del Paese.
Tale trasformazione deve avvenire nel contesto del mercato unico europeo di beni e servizi digitali secondo una strategia che si propone di migliorare l’accesso online ai beni e servizi, in tutta Europa, per i consumatori e le imprese e creare un contesto favorevole affinché le reti e i servizi digitali possano svilupparsi per massimizzare il potenziale di crescita dell’economia digitale europea. Di seguito alcuni punti salienti della strategia:
-digital by default, ovvero “digitale per definizione”: le pubbliche amministrazioni devono fornire servizi digitali come opzione predefinita;
-apertura e trasparenza dei dati e dei processi amministrativi;
-inclusività e accessibilità dei servizi: le pubbliche amministrazioni devono progettare servizi pubblici digitali che siano per definizione inclusivi e che vengano incontro alle diverse esigenze
 delle persone, ad esempio degli anziani e delle persone con disabilità;
-inclusività territoriale: le pubbliche amministrazioni devono progettare servizi pubblici digitali che siano inclusivi anche per le minoranze linguistiche presenti sul territorio nazionale;
Maggiori informazioni si trovano al seguente sito web: piano-triennale-ict

sabato 11 aprile 2020

STEP #06 - LETTERATURA

LEZIONI AMERICANE DI ITALO CALVINO



Le "Lezioni americane" di Italo Calvino (sottotitolo: Sei proposte per il prossimo millennio) è un libro basato su di una serie di lezioni preparate dall'autore nel 1985 in vista di un ciclo di sei lezioni da tenere all'Università di Harvard, nell'ambito delle prestigiose "Poetry Lectures" - intitolate al dantista e storico dell'arte americano Charles Eliot Norton. Il ciclo, previsto per l'autunno di quello stesso anno, non si è mai tenuto a causa della morte di Calvino avvenuta nel settembre 1985.
Anche se scritte ormai qualche decennio fa, costituiscono ancora oggi un testo estremamente moderno e polivalente, non soltanto in ambito letterario ma anche come strumento per capire i nuovi sistemi di comunicazione, soprattutto legati al mondo digitale. Ogni capitolo è dedicato a 6 pilastri che secondo Calvino rappresentano un valore fondamentale del testo letterario (e, per estensione, della comunicazione in generale), dal più importante al meno importante.
Di fronte a un mondo opaco e sostanzialmente pesante (drammatico, grottesco, inerte) e quindi difficilissimo da rappresentare per uno scrittore o, più in generale, per un artista, Calvino contrappone il valore della leggerezza come l'unico in grado di elevare l'intelletto umano verso orizzonti più aperti. L'arte e la scrittura sono due ambiti in cui l'uomo può riuscire a fare astrazione dalla pesantezza del reale. Ma non solo, ed è qui che vorrei soffermare la mia attenzione riguardo l'informatizzare, la scienza si prefigura ormai sempre più come un sistema capace di spiegarci un mondo sintetizzato in formule sempre più semplici e capienti:
"Oggi ogni ramo della scienza sembra ci voglia dimostrare che il mondo si regge su entità sottilissime: come i messaggi del DNA, gli impulsi dei neuroni, i quarks, i neutrini vaganti nello spazio dall’inizio dei tempi… Poi, l’informatica. È vero che il software non potrebbe esercitare i poteri della sua leggerezza se non mediante la pesantezza dell’hardware; ma è il software che comanda, che agisce sul mondo esterno e sulle macchine, le quali esistono 
solo in funzione del software, si evolvono in modo da elaborare programmi sempre più complessi. La seconda rivoluzione industriale non si presenta come la prima
con immagini schiaccianti quali presse di laminatoi o colate d'acciaio, ma come i bits d'un flusso d'informazione che corre sui circuiti sotto forma d'impulsi elettronici. 
Le macchine di ferro ci sono sempre, ma obbediscono ai bits senza peso."
I.CALVINO, Lezioni americane,Leggerezza, (1985), in  I.C., Saggi I, Meridiani, Mondadori, 1995, p. 636.

Link: 


domenica 5 aprile 2020

STEP #05 - PUBBLICITA'

INFORMATIZZARE NELLA PUBBLICITA'





La pubblicità ha lo scopo di far conoscere alla massa qualcosa di nuovo, appena messo sul mercato o quello di informare e insegnare su alcuni aspetti della vita dell'uomo. In questo caso Pubblicità Progresso, una società privata libera ed indipendente che dedica il suo impegno alla soluzione di problemi morali, civili ed educativi riguardanti l'intera comunità, ha lanciato una pubblicità nel 1999
in cui segnalava che al tempo gli italiani si collocavano agli ultimi posti quanto a utilizzo del computer e alla conoscenza di una seconda lingua, richiamandoli a migliorare questi aspetti. Questa pubblicità, come dichiara la società stessa, è partita dalla seguente considerazione: "Il problema della scarsa propensione dei nostri connazionali a utilizzare il computer esiste, ma evitiamo di drammatizzarlo. La questione non è pratica. L'informatica non è una nuova religione, ma è un formidabile strumento che amplia le potenzialità degli individui, né più né meno di tutte le innovazioni che, nelle diverse epoche, hanno contribuito al progresso. Siamo di fronte a persone che, per scarsa o cattiva informazione, non hanno ancora preso in seria considerazione l'utilità del nuovo mezzo per migliorare la propria vita quotidiana. Niente ponderosi messaggi fatti cadere dall'alto, quindi. Niente effetti speciali. Facciamo un discorso chiaro, con le parole che le persone normali usano quando, ridendo e scherzando, si dicono le cose così come stanno".




giovedì 2 aprile 2020

STEP #04 - MITOLOGIA

INFORMATIZZARE NELLA MITOLOGIA


Allargando il concetto di "informatizzare" all'azione di trattare algoritmicamente l'informazione si può pensare al mito del labirinto di Cnosso, nel quale era rinchiuso il
Minotauro, un mostro nato dall'unione della moglie del re Minosse ed un toro. Coraggiosa fu l'azione di Teseo che uccisee il mostro grazie soprattuto all'aiuto dell'innamorata Arianna grazie ad uno stratagemma. Il labirinto era un intrico di strade, stanze e gallerie, costruito da Dedalo con il figlio Icaro, i quali, quando ne terminarono la costruzione, 
vi si trovarono prigionieri. Dedalo costruì delle ali, che attaccò con la cera alle loro spalle, ed entrambi ne uscirono volando. Quando Androgeo, figlio di Minosse, morì 
ucciso da alcuni ateniesi infuriati perché aveva vinto troppo ai loro giochi disonorandoli, Minosse decise, per vendicarsi, che la città di Atene, sottomessa allora a Creta,
avrebbe dovuto inviare a Creta ogni nove anni sette fanciulli e sette fanciulle ateniesi da offrire in pasto al Minotauro, che si cibava di carne umana. Questo avvenne finché 
Teseo, eroe figlio del re ateniese Egeo, si offrì di uccidere il mostro. Quando il giovane arrivò a Creta, Arianna, la figlia di Minosse e Pasifae, si innamorò di lui e lo aiutò 
a ritrovare la via d'uscita dal labirinto dandogli un gomitolo rosso che, srotolato, gli avrebbe permesso di seguire a ritroso le proprie tracce. Infatti Teseo trovò il Minotauro,
lo uccise e guidò gli altri ragazzi ateniesi fuori dal labirinto, grazie al filo che Arianna gli aveva dato e che lui aveva lasciato scorrere lungo il percorso. Teseo aveva promesso 
al padre che se fosse riuscito a tornare vivo avrebbe innalzato sulla nave la vela bianca, al posto di quella nera dell'andata, mentre se non fosse riuscito nell'impresa si sarebbe 
mantenuta la vela nera. Alla fine però Teseo si dimenticò di ordinare ai marinai di cambiare la vela, così il padre, vedendo all'orizzonte la vela nera, dal dolore si buttò in mare 
uccidendosi, nelle acque che oggi prendono proprio il suo nome, quelle del Mar Egeo.


mercoledì 1 aprile 2020

STEP #03 - IMMAGINE

IMMAGINE SIMBOLO DELL'INFORMATIZZAZIONE

Allegato di un'immagine che rappresenta quello che è il processo di informatizzare: convertire i documenti cartacei in file salvati sul computer.
Link:

martedì 31 marzo 2020

STEP #02 - NASCITA DELL'INFORMATIZZAZIONE

UNA POSSIBILE STORIA SULLA NASCITA DELL'INFORMATIZZAZIONE


La caratteristica che ha sempre distinto l'uomo dagli altri animali è quella di ricercare nuovi metodi per migliorare la sua qualità di vita. Per questo motivo l'uomo
scelse di informatizzare tutto ciò che egli faceva. Un esempio indiscusso è quello del signor Luca Saroglia, un semplice impiegato comunale della città di Torino, che prestò servizio
dagli anni '80 fino a qualche anno fa, quando egli andò in pensione. Il ruolo di Luca era quello di produrre le carte d'identità di ciascun abitante torinese. Luca era molto
stressato e stanco del suo lavoro, perchè doveva registrare a mano e su carta tutti i dati, ogni volta, per ciascun abitante: addirittura arrivò a produrre più di 200 carte d'identità
al giorno. Così, un bel giorno, gli venne la brillante idea, di provare a creare un piccolo software che gli permettesse di produrre carte d'identità al suo posto: Luca doveva solo
scrivere al computer i dati che gli venivano dettati. Il risultato fu eccellente: Luca migliorò decisamente la qualità del suo lavoro, in quanto cominciò a registrare molte 
più carte d'identità di quante ne registrava quando lavorava carta e penna, e soprattutto egli diminuì notevolmente il suo stress causato dal lavoro, in quanto gli era più facile
scrivere sul computer piuttosto che a mano. Il signor Luca aveva quindi INFORMATIZZATO il suo lavoro. Questa idea fece subito il giro del mondo e molti imprenditori e 
capi di aziende importanti, vollero copiare l'idea del signor Luca per migliorare la produttività del proprio lavoro. In conclusione, se oggi possiamo fare lezioni su piattaforme online
o se possiamo fare un bonifico o pagare le bollette attraverso un'app, lo possiamo fare grazie al signor Luca che ebbe quella fantastica idea.  

STEP #01BIS - ORIGINE "INFORMATIZZARE"

ORIGINE DELLA PAROLA "INFORMATIZZARE"

Il verbo informatizzare ha la sua origine a fine del 1900 in Francia, in particolare nel 1981.
Si scelse di coniare il verbo "informatiser" per descrivere l'introduzione e la messa in opera di sistemi informatici. Nel corso degli anni, come vedremo in questo blog, i sistemi informatici saranno fondamentali per un rinnovamento di molti enti, ad esempio banche, aziende, università, scuole. In pratica, tutto ciò che un tempo veniva svolto "a mano", da qualche decennio a questa parte si è deciso di ricorrere all'utilizzo dell'informatica per velocizzare e migliorare la qualità dei servizi.

Di seguito, alcune traduzione del verbo "informatizzare" nelle principali lingue mondiali:

  • inglese: computerize
  • tedesco: computerisierung
  • spagnolo: informatizar
  • cinese: 电脑化
  • portoghese: computerize
  • russo: компьютеризировать

venerdì 20 marzo 2020

STEP #1 - DEFINIZIONE "INFORMATIZZARE"

DEFINIZIONE DI INFORMATIZZARE DEL VOCABOLARIO DELLA TRECCANI

informatizzare [dal francese informatiser]. Applicare i metodi, i mezzi e i sussidi dell'informatica ad attività varie del settore economico e produttivo, alla conduzione delle aziende, alla ricerca e alla documentazione scientifica.

Link:
http://www.treccani.it/vocabolario/informatizzare/

STEP#25 - LA SINTESI FINALE

SINTESI FINALE Con questo post intendo terminare il blog, riassumendo tutto ciò che ho approfondito riguardo il verbo "INFORMATIZZAR...