giovedì 16 aprile 2020

APPROFONDIMENTO

LEZIONE DI LUIS SEPULVEDA

Oggi, 16 aprile 2020, ci ha lasciato un grande poeta e scrittore cileno, Luis Sepùlveda, conosciuto da tutti grandi e piccini per aver scritto, tra tutte le sue opere, "La gabbianella e il gatto". Poco prima della sua morte Sepùlveda lasciò un'intervista a videodrome nella quale sosteneva che "L'internet dona una serie di dati, che non sono informazione, ti danno semplicemente un orientamento per arrivare, se hai fortuna, all'informazione".




mercoledì 15 aprile 2020

STEP #08 - STORIA DELLA TECNOLOGIA NEL PERIODO ANTICO

METODI DI TRATTARE L'INFORMAZIONE NEL PERIODO ANTICO



Al giorno d'oggi l'informatizzazione sta raggiungendo dei livelli altissimi, i modi di trattare le informazioni diventano molteplici, si stima che si siano prodotti più dati negli ultimi sei mesi che in tutta la storia dell'umanità. Ma una domanda sorge spontanea: come si trattava l'informazione nel periodo antico? Gli uomini che popolavano il nostro pianeta 100.000 anni fa comunicavano attraverso gesti che gradualmente hanno ceduto il posto alla lingua parlata. Man mano che la società diventava più complessa, la memoria collettiva del gruppo non bastava più per tramandare oralmente tutte le cose importanti. Era necessario avere una memoria al di fuori dell’oralità.
Il periodo preistorico (da 50.000 a 10.000 anni a.C.) ci ha lasciato numerose testimonianze di comunicazione. I primi archeologi consideravano gli utensili di osso, le sculture e i dipinti rupestri di questo periodo come artefatti legati a rituali magici. Successivamente, però, si è compreso che essi rappresentavano anche il tentativo sistematico degli uomini preistorici di usare certi simboli per registrare le informazioni sull’ambiente naturale in cui vivevano. Erano, insomma, dei veri e propri media, prime testimonianze della scrittura. Nel periodo compreso tra i 12.000 e i 4000 anni a.C. fioriscono la civiltà dei Sumeri e degli Egiziani. Molti studiosi affermano che fu proprio con l’origine di queste civiltà che nacque la scrittura. Le loro idee su questo periodo sono basate non tanto su nuove scoperte archeologiche, quanto su una interpretazione delle scoperte già fatte secondo la prospettiva della comunicazione.
È stato ampiamente dimostrato che prima della comparsa della scrittura, le società del passato prendevano nota degli scambi commerciali e dello sviluppo economico su mattoni di terracotta delle dimensioni di tre centimetri circa. Molti di questi mattoni somigliano a degli ‘ideogrammi’, ovvero a dei segni convenzionalizzati che non hanno alcun legame iconico con ciò che rappresentano. Il primo sistema di scrittura fu elaborato in Mesopotamia attorno al 3500 a.C. ed era basato appunto sugli ideogrammi. Questi primi artefatti si possono considerare come forme di scrittura tridimensionale astratta che, a causa di certi mutamenti sociali ed economici, si sono evolute in un più efficiente sistema di scrittura bidimensionale. Le civiltà più antiche – sostiene Harold Innis – hanno un orientamento culturale che è di tipo spaziale o temporale. A seconda della natura del medium dominante usato da una civiltà, l’orientamento culturale di quella civiltà cambia. Per esempio, la ‘pietra’ nell’antico Egitto era un medium durevole ‘legato al tempo’ che ha favorito la creazione di un governo assoluto di diritto divino altamente centralizzato. Per questo la scrittura geroglifica degli Egiziani ha prodotto accurati calendari attorno ai quali si organizzava tutto il sistema agricolo. Con l’arrivo del ‘papiro’, medium più leggero ‘legato allo spazio’, si rese possibile l’amministrazione a distanza, e ciò cambiò l’orientamento culturale della civiltà egizia. I sacerdoti estesero il loro potere anche perché i faraoni avevano bisogno del loro aiuto per creare una burocrazia amministrativa capace di usare i nuovi mezzi di comunicazione per governare un impero in continua espansione. Marshall McLuhan ha sviluppato la sua nozione di media freddi e caldi proprio a partire dagli studi di Innis. La scrittura è considerata un elemento fondamentale di tutte le grandi civiltà, a eccezione di quella degli Incas del Perù, i quali non la conoscevano. Essi avevano un altro medium per conservare le informazioni. Si tratta del quipu, una serie di corde di diversa lunghezza, spessore e colore intrecciate tra di loro. Gli Incas usavano il quipu per conservare le informazioni sulla produzione di cereali, sulle tasse, sul censo e su molte altre cose. Essendo un medium leggero e facilmente trasportabile, il quipu era ideale per amministrare a distanza un impero vasto come quello inca. 
Come abbiamo già detto, l’avvento dei primi sistemi di scrittura provocò una grande rivoluzione nella comunicazione. I primi scritti, usati solo a scopo economico o politico, permisero la registrazione e conservazione di vaste quantità di informazioni. I segni impiegati rappresentavano idee, oggetti, azioni, non suoni. Soltanto più tardi, in luoghi come l’antico Egitto e Babilonia, la scrittura sviluppò una dimensione acustica: il geroglifico o il carattere cuneiforme presero allora a indicare non tanto l’oggetto rappresentato, quanto il suono emesso nel pronunciare il nome dell’oggetto. Attorno alla fine del 1500 a.C. si sviluppò l’alfabeto fenicio, composto da 22 caratteri, ciascuno dei quali rappresentava una consonante legata a diverse sillabe possibili. La giusta sillaba doveva essere dedotta dal contesto delle lettere adiacenti e il processo di lettura era di conseguenza lento. Era però un alfabeto piuttosto economico che si avvicinava molto alla lingua parlata. Quando i Fenici (popolo di marinai) entrarono in contatto con i Greci dell’Asia Minore, furono aggiunte all’alfabeto le vocali. Questo nuovo modo di scrittura e di lettura, che costituiva una buona approssimazione della lingua parlata, divenne presto l’antenato di tutti i successivi sistemi di scrittura dell’Occidente. 


lunedì 13 aprile 2020

STEP #07 - OPERA POETICA

CANZONE: C'E' UN'ARIA


TESTO "C'E' UN'ARIA" DI GIORGIO GABER"

Dagli schermi di casa un signore raffinato
e una rossa decisa con il gomito appoggiato
ti danno il buongiorno sorridendo e commentando
con interviste e filmati ti raccontano a turno
a che punto sta il mondo.
E su tutti i canali arriva la notizia
un attentato, uno stupro e se va bene una disgrazia
che diventa un mistero di dimensioni colossali
quando passa dal video a quei bordelli di pensiero
che chiamano giornali.
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria...
Ed ogni avvenimento di fatto si traduce
in tanti "sembrerebbe", "si vocifera", "si dice"
con titoli ad effetto che coinvolgono la gente
in un gioco al rialzo che riesce a dire tutto
senza dire niente.
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria che manca
l'aria,
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria che manca l'aria.
Lasciateci aprire le finestre,
lasciateci alle cose veramente nostre
e fateci pregustare l'insolita letizia
di stare per almeno dieci anni senza una notizia.
In questo grosso mercato di opinioni concorrenti
puoi pescarti un'idea tra le tante stravaganti
e poi ci sono le ricerche, tanti pensieri alternativi
che ti saltano addosso come le marche
dei preservativi.
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria...
E c'è un gusto morboso del mestiere d'informare,
uno sfoggio di pensieri senza mai l'ombra di un dolore
e le miserie umane raccontate come film gialli
sono tragedie oscene che soddisfano la fame
di questi avidi sciacalli.
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria
che manca l'aria.
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria
che manca l'aria.
Lasciate almeno l'ignoranza
che è molto meglio della vostra idea di conoscenza
che quasi fatalmente chi ama troppo l'informazione
oltre a non sapere niente è anche più coglione.
Inviati speciali testimoniano gli eventi
con audaci primi piani, inquadrature emozionanti
di persone disperate che stanno per impazzire,
di bambini denutriti così ben fotografati
messi in posa per morire.
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria...
Sarà una coincidenza oppure opportunismo
intervenire se conviene forse una regola del giornalismo
e quando hanno scoperto i politici corrotti
che gran polverone, lo sapevate da sempre
ma siete stati belli zitti.
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria che manca
l'aria,
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria che manca l'aria.
Lasciateci il gusto dell'assenza,
lasciatemi da solo con la mia esistenza
che se mi raccontate la mia vita di ogni giorno
finisce che non credo neanche a ciò che ho intorno.
Ma la televisione che ti culla dolcemente
presa a piccole dosi direi che è come un tranquillante
la si dovrebbe trattare in tutte le famiglie
con lo stesso rispetto che è giusto avere
per una lavastoviglie.
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria...
E guardando i giornali con un minimo di ironia
li dovremmo sfogliare come romanzi di fantasia
che poi il giorno dopo e anche il giorno stesso
vanno molto bene per accendere il fuoco
o per andare al cesso.
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria...
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria...
C'è un'aria, un'aria, ma un'aria
che manca, che manca, che manca
l'aria.

domenica 12 aprile 2020

APPROFONDIMENTO SULL'INFORMATIZZAZIONE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

IL PIANO TRIENNALE PER L'INFORMATICA NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 2019-2021




Il Piano Triennale per l’informatica della Pubblica Amministrazione  è uno strumento essenziale per promuovere la trasformazione digitale dell’amministrazione italiana e del Paese.
Tale trasformazione deve avvenire nel contesto del mercato unico europeo di beni e servizi digitali secondo una strategia che si propone di migliorare l’accesso online ai beni e servizi, in tutta Europa, per i consumatori e le imprese e creare un contesto favorevole affinché le reti e i servizi digitali possano svilupparsi per massimizzare il potenziale di crescita dell’economia digitale europea. Di seguito alcuni punti salienti della strategia:
-digital by default, ovvero “digitale per definizione”: le pubbliche amministrazioni devono fornire servizi digitali come opzione predefinita;
-apertura e trasparenza dei dati e dei processi amministrativi;
-inclusività e accessibilità dei servizi: le pubbliche amministrazioni devono progettare servizi pubblici digitali che siano per definizione inclusivi e che vengano incontro alle diverse esigenze
 delle persone, ad esempio degli anziani e delle persone con disabilità;
-inclusività territoriale: le pubbliche amministrazioni devono progettare servizi pubblici digitali che siano inclusivi anche per le minoranze linguistiche presenti sul territorio nazionale;
Maggiori informazioni si trovano al seguente sito web: piano-triennale-ict

sabato 11 aprile 2020

STEP #06 - LETTERATURA

LEZIONI AMERICANE DI ITALO CALVINO



Le "Lezioni americane" di Italo Calvino (sottotitolo: Sei proposte per il prossimo millennio) è un libro basato su di una serie di lezioni preparate dall'autore nel 1985 in vista di un ciclo di sei lezioni da tenere all'Università di Harvard, nell'ambito delle prestigiose "Poetry Lectures" - intitolate al dantista e storico dell'arte americano Charles Eliot Norton. Il ciclo, previsto per l'autunno di quello stesso anno, non si è mai tenuto a causa della morte di Calvino avvenuta nel settembre 1985.
Anche se scritte ormai qualche decennio fa, costituiscono ancora oggi un testo estremamente moderno e polivalente, non soltanto in ambito letterario ma anche come strumento per capire i nuovi sistemi di comunicazione, soprattutto legati al mondo digitale. Ogni capitolo è dedicato a 6 pilastri che secondo Calvino rappresentano un valore fondamentale del testo letterario (e, per estensione, della comunicazione in generale), dal più importante al meno importante.
Di fronte a un mondo opaco e sostanzialmente pesante (drammatico, grottesco, inerte) e quindi difficilissimo da rappresentare per uno scrittore o, più in generale, per un artista, Calvino contrappone il valore della leggerezza come l'unico in grado di elevare l'intelletto umano verso orizzonti più aperti. L'arte e la scrittura sono due ambiti in cui l'uomo può riuscire a fare astrazione dalla pesantezza del reale. Ma non solo, ed è qui che vorrei soffermare la mia attenzione riguardo l'informatizzare, la scienza si prefigura ormai sempre più come un sistema capace di spiegarci un mondo sintetizzato in formule sempre più semplici e capienti:
"Oggi ogni ramo della scienza sembra ci voglia dimostrare che il mondo si regge su entità sottilissime: come i messaggi del DNA, gli impulsi dei neuroni, i quarks, i neutrini vaganti nello spazio dall’inizio dei tempi… Poi, l’informatica. È vero che il software non potrebbe esercitare i poteri della sua leggerezza se non mediante la pesantezza dell’hardware; ma è il software che comanda, che agisce sul mondo esterno e sulle macchine, le quali esistono 
solo in funzione del software, si evolvono in modo da elaborare programmi sempre più complessi. La seconda rivoluzione industriale non si presenta come la prima
con immagini schiaccianti quali presse di laminatoi o colate d'acciaio, ma come i bits d'un flusso d'informazione che corre sui circuiti sotto forma d'impulsi elettronici. 
Le macchine di ferro ci sono sempre, ma obbediscono ai bits senza peso."
I.CALVINO, Lezioni americane,Leggerezza, (1985), in  I.C., Saggi I, Meridiani, Mondadori, 1995, p. 636.

Link: 


domenica 5 aprile 2020

STEP #05 - PUBBLICITA'

INFORMATIZZARE NELLA PUBBLICITA'





La pubblicità ha lo scopo di far conoscere alla massa qualcosa di nuovo, appena messo sul mercato o quello di informare e insegnare su alcuni aspetti della vita dell'uomo. In questo caso Pubblicità Progresso, una società privata libera ed indipendente che dedica il suo impegno alla soluzione di problemi morali, civili ed educativi riguardanti l'intera comunità, ha lanciato una pubblicità nel 1999
in cui segnalava che al tempo gli italiani si collocavano agli ultimi posti quanto a utilizzo del computer e alla conoscenza di una seconda lingua, richiamandoli a migliorare questi aspetti. Questa pubblicità, come dichiara la società stessa, è partita dalla seguente considerazione: "Il problema della scarsa propensione dei nostri connazionali a utilizzare il computer esiste, ma evitiamo di drammatizzarlo. La questione non è pratica. L'informatica non è una nuova religione, ma è un formidabile strumento che amplia le potenzialità degli individui, né più né meno di tutte le innovazioni che, nelle diverse epoche, hanno contribuito al progresso. Siamo di fronte a persone che, per scarsa o cattiva informazione, non hanno ancora preso in seria considerazione l'utilità del nuovo mezzo per migliorare la propria vita quotidiana. Niente ponderosi messaggi fatti cadere dall'alto, quindi. Niente effetti speciali. Facciamo un discorso chiaro, con le parole che le persone normali usano quando, ridendo e scherzando, si dicono le cose così come stanno".




giovedì 2 aprile 2020

STEP #04 - MITOLOGIA

INFORMATIZZARE NELLA MITOLOGIA


Allargando il concetto di "informatizzare" all'azione di trattare algoritmicamente l'informazione si può pensare al mito del labirinto di Cnosso, nel quale era rinchiuso il
Minotauro, un mostro nato dall'unione della moglie del re Minosse ed un toro. Coraggiosa fu l'azione di Teseo che uccisee il mostro grazie soprattuto all'aiuto dell'innamorata Arianna grazie ad uno stratagemma. Il labirinto era un intrico di strade, stanze e gallerie, costruito da Dedalo con il figlio Icaro, i quali, quando ne terminarono la costruzione, 
vi si trovarono prigionieri. Dedalo costruì delle ali, che attaccò con la cera alle loro spalle, ed entrambi ne uscirono volando. Quando Androgeo, figlio di Minosse, morì 
ucciso da alcuni ateniesi infuriati perché aveva vinto troppo ai loro giochi disonorandoli, Minosse decise, per vendicarsi, che la città di Atene, sottomessa allora a Creta,
avrebbe dovuto inviare a Creta ogni nove anni sette fanciulli e sette fanciulle ateniesi da offrire in pasto al Minotauro, che si cibava di carne umana. Questo avvenne finché 
Teseo, eroe figlio del re ateniese Egeo, si offrì di uccidere il mostro. Quando il giovane arrivò a Creta, Arianna, la figlia di Minosse e Pasifae, si innamorò di lui e lo aiutò 
a ritrovare la via d'uscita dal labirinto dandogli un gomitolo rosso che, srotolato, gli avrebbe permesso di seguire a ritroso le proprie tracce. Infatti Teseo trovò il Minotauro,
lo uccise e guidò gli altri ragazzi ateniesi fuori dal labirinto, grazie al filo che Arianna gli aveva dato e che lui aveva lasciato scorrere lungo il percorso. Teseo aveva promesso 
al padre che se fosse riuscito a tornare vivo avrebbe innalzato sulla nave la vela bianca, al posto di quella nera dell'andata, mentre se non fosse riuscito nell'impresa si sarebbe 
mantenuta la vela nera. Alla fine però Teseo si dimenticò di ordinare ai marinai di cambiare la vela, così il padre, vedendo all'orizzonte la vela nera, dal dolore si buttò in mare 
uccidendosi, nelle acque che oggi prendono proprio il suo nome, quelle del Mar Egeo.


mercoledì 1 aprile 2020

STEP #03 - IMMAGINE

IMMAGINE SIMBOLO DELL'INFORMATIZZAZIONE

Allegato di un'immagine che rappresenta quello che è il processo di informatizzare: convertire i documenti cartacei in file salvati sul computer.
Link:

STEP#25 - LA SINTESI FINALE

SINTESI FINALE Con questo post intendo terminare il blog, riassumendo tutto ciò che ho approfondito riguardo il verbo "INFORMATIZZAR...