lunedì 11 maggio 2020

STEP #13 - NEL SETTECENTO

TRATTARE L'INFORMAZIONE NEL SETTECENTO: ENCYCLOPEDIE


Encyclopedie, 1780

Nel Settecento nacque la necessità di racchiudere tutto il sapere e la cultura del passato, ed in particolare le arti, che sono l'espressione più concreta del lavoro dell'uomo. Questa necessità trovò luogo nell'Encyclopèdie. L'Encyclopédie ou dictionnaire raisonné des sciences, des arts et métiers (Enciclopedia o dizionario ragionato delle scienze, delle arti e mestieri), realizzata tra il 1751 e il 1780, è la prima grande enciclopedia dei nostri tempi. Straordinaria testimonianza di un'epoca, monumento innalzato all'intelligenza dell'uomo, l'Encyclopédie esprime l'aspirazione illuminista a una sistemazione organica delle conoscenze che rifletta la globalità dell'universo. I successi delle scienze, la convinzione di vivere in un'epoca di grande progresso filosofico contribuirono a delineare la trasformazione dell'ideale enciclopedico: non esposizione esaustiva e unitaria delle conoscenze, ma strumento capace di individuare le connessioni tra i vari campi del sapere e di indicare un percorso per il futuro. L'impresa nacque dal progetto del libraio editore parigino Le Breton di tradurre dall'inglese la Cyclopaedia di Chambers, che era stata pubblicata a Londra nel 1727. Il lavoro venne affidato a Diderot, il quale trasformò il modesto progetto iniziale in un'opera di proporzioni amplissime, che si può a buon diritto definire universale. Il primo tomo uscì nel luglio 1751, introdotto dal celebre Discours préliminaire (Discorso preliminare) di d'Alembert. Nonostante gli attacchi di gesuiti e giansenisti (i primi due tomi furono proibiti nel 1752), la pubblicazione andò avanti grazie alla protezione di Madame de Pompadour e di Malesherbes (direttore dell'ufficio di censura), all'enorme successo di pubblico (si contarono più di 4000 sottoscrittori) e all'energia di Diderot, rimasto solo alla guida dell'opera dopo le polemiche con Rousseau e il ritiro di d'Alembert (1758). Tra il 1751 e il 1775 vennero pubblicati diciassette volumi e undici volumi di tavole (1762-72). Successivamente (1775-80) uscirono altri quattro volumi di supplemento e quattro di tavole. L'Encyclopédie rappresenta la sintesi del pensiero illuminista, in quanto esprime la fiducia nella ragione, nel sapere e nelle scienze, considerati strumenti di progresso, strada maestra per trionfare sull'errore, sull'oscurantismo e sui pregiudizi. Il frequente ricorso al dialogo, i rinvii che introducono a riflessioni diverse su un dato argomento ne evidenziano l'intento pedagogico, affrancato da ogni dogmatismo, ma teso a un ideale di libertà intellettuale. L'ampio spazio attribuito a scienze, tecnica e storia è novità rilevante: aprendo al sapere scientifico, ma affermando la dipendenza dell'uomo dalla storia, l'Encyclopédie costituiva, come scrisse lo stesso d'Alembert, un ponte lanciato tra il passato e l'avvenire.

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